Napoli. “Silicosophy”, personale di Carla Viparelli
“Silicosophy” a Napoli - one night show. Mostra personale di Carla Viparelli
A cura di Cynthia Penna
Art1307, Villa di Donato, P.zza Sant’Eframo Vecchio, Napoli
Vernissage: 15 Gennaio 2016 ore 18 - 22
Per informazioni: tel. 081.660216, [email protected], www.art1307.com
Venerdì 15 gennaio, alle ore 18, presso Villa Di Donato a Napoli, Art1307 presenterà la mostra personale “Silicosophy” di Carla Viparelli, a cura di Cynthia Penna. Dopo il successo riscosso lo scorso settembre a Los Angeles alla Sixty29 Gallery, l’artista partenopea esporrà le medesime opere a Napoli, nel corso di un evento unico della durata di una sola sera.
Il titolo “Silicosophy” viene fuori dalla congiunzione dei termini “Silicio” e “Filosofia” per esprimere l’interesse dell’artista per una ricerca a metà tra Arte e Scienza laddove il Silicio, con le sue infinite capacità di mutamento, diventa protagonista inatteso e involontario di opere d’arte anch’esse in movimento. L’artista esplora non solo le mutazioni del minerale da un punto di vista estetico e filosofico, ma ingaggia la sua ricerca sul movimento anche in senso fisico dell’opera d’arte in sé. Quadri che dalla staticità pittorica iniziano un percorso fisico di movimento e mutazione: mondi pittorici che si animano, si intersecano e si avvicendano l’un l’altro quasi in una danza di possibilità di bellezza.
Nell’ambito del progetto, l’artista ha tenuto nel 2015 una conferenza presso l’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles, nel corso della quale sono intervenuti: Peter Frank, critico d’arte di fama internazionale, saggista e giornalista, Carlo Marcucci, artista californiano, e Cynthia Penna, curatrice della mostra.
Se la domanda cardine posta a base della Biennale 2015 dal suo direttore Okwni Enwezor è stata: “quali saranno i futuri del mondo?”; se il tema fondamentale dell’EXPO di Milano 2015 è stato: “quali futuri si prospettano in termini di accessibilità delle risorse del pianeta da parte della popolazione mondiale?”, il tema centrale della mostra di Carla Viparelli si innesta con precisione nelle odierne tematiche dei rapporti tra Scienza ed Arte, tra presente e futuro, tra attualità e “futuribilità”, tra estetica e tecnologia.
Il rapporto Uomo/Scienza viene guardato e descritto non in chiave pragmatica, sperimentale e/o dialettica, bensì in chiave filosofica ed estetica come trasformazione del sé, come mutamento, divenire, modificazione del mondo conosciuto e come estetica di questa trasformazione.
Viparelli indaga il lato estetico della scienza, l’estetica del mutamento, l’estetica del “viaggio”, del percorso di modifica di una realtà in un’altra. Indaga la bellezza nell’atto del suo modificarsi da un “sistema” ad un altro. Natura e Scienza procedono entrambe per “sistemi” che non sono meramente “corpi” di regole e procedure, bensì contengono in sé infiniti “corpi” di sistemi estetici.
Viparelli offre una forma visiva a questo momento attraverso la rappresentazione, dando vita e quasi “umanizzando” il minerale silicio, scoprendone la bellezza interiore nel momento topico delle sue molteplici trasformazioni.
L’artista esalta le capacità dell’uomo di modificare la realtà facendoci guardare dentro, o meglio, “rivelandoci” la capacità di bellezza dei nostri compagni di quotidianità: il cellulare, i pannelli solari, il fulmine, il vetro, le diatomee, la superconduttività, i microchip, i “sali” o gel di silicio, la pianta di equiseto, le meteoriti, e così via… un’infinità di mutamenti, di trasformazioni, che ci mostrano infiniti percorsi di… bellezza, tutti promananti in un modo o nell’altro da quell’unica originaria ed elementare fonte che è il silicio.
L’artista nel rappresentare e dare forma a quel che per gli altri è l’invisibile cioè l’estetica nascosta anche in un semplice minerale e nei suoi infiniti mutamenti, richiama l’attenzione dello spettatore su quanta bellezza vi sia intorno a noi; un monito e un invito a guardare con occhi più attenti a tutto quanto ci circonda, a rispettare la Natura e le cose apparentemente banali e scontate perché ognuna rivela e possiede infinite capacità di bellezza.
Quali saranno i Futuri del mondo? dipende da quanta capacità avremo di vedere la bellezza in ogni forma di mutamento del presente e di appropriarcene guardando al futuro; un monito per le generazioni a venire a guardare al passato per apprendere esperienza e a guardare al futuro per progredire in armonia, e a non disperdere l’immensa bellezza celata nel creato